VAL D'ENZA - ARRESTATO VICE COMANDANTE DEI VIGILI

 Un «vero e proprio sistema di potere» in atto da dieci anni, con il comando utilizzato a piacimento anche per farsi accudire la figlia neonata, con pause non autorizzate e assenze ingiustificate.
Con le accuse di  concussione, abuso d’ufficio, peculato, omessa denuncia, truffa aggravata ai danni dello stato e ‘mobbing’ è stato arrestato il vice-comandante della polizia municipale dell’Unione Val d’Enza, Tito Fabbiani e ora si trova agli arresti domiciliari; l’ispettore capo Annalisa Pallai, indagata in concorso con lui a vario titolo,  è invece stata sospesa dal servizio per sei mesi.
Stando alle ricostruzioni dei carabinieri di Castelnovo Monti, che hanno condotto le indagini coordinate dal sostituto procuratore di Reggio Valentina Salvi, gli indagati abusavano della loro qualità di pubblici ufficiali, e utilizzavano i beni pubblici a loro piacimento, tanto che il comando era stato ribattezzato ‘Casa Fabbiani’.
I due indagati, secondo le accuse, avrebbero anche  indotto  un noto imprenditore della Val d’Enza a concedere loro in comodato gratuito (utenze comprese) un’abitazione a  San Polo d’Enza. Tra le contestazioni, anche l’utilizzo da parte del vice-comandante   di un’autovettura Mazda Cx3 acquisita dall’Unione come mezzo di servizio; il vigile l’avrebbe usata invece  per scopi personali in modo esclusivo e continuativo.
Tutto è partito da un esposto anonimo arrivato alla polizia municipale di Reggio Emilia nel novembre 2017;

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