REGGIO EMILIA - GIA' 2.000 GLI SFOLLATI NELLA BASSA
Pubblicato il 13 dic, 2017
“Ho sentito il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, a cui ho illustrato la situazione e ciò che sta avvenendo nei territori colpiti dalle esondazioni. Gli ho preannunciato che chiederemo lo stato di emergenza, richiesta che potrebbe essere presa in considerazione già nella prossima seduta del Consiglio dei ministri. Anche per questo, oltre a garantire il massimo sforzo per stare accanto alle persone che hanno adesso bisogno, vogliamo arrivare in tempi rapidi a una stima certa dei danni, per avere chiaro il quadro degli interventi di ripristino necessari e delle risorse certe per i risarcimenti a persone e imprese. E per il lavoro fatto e che stanno facendo voglio ringraziare sindaci, prefetti, forze dell’ordine, volontari e tutto il sistema della protezione civile”. Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dopo le esondazioni nelle province di Parma e Reggio Emilia, oltre alla situazione critica nel modenese legata alla piena del fiume Secchia.E per fare al più presto il punto della situazione, sono due i vertici già fissati per questa mattina: alle 6.30 in Comune a Colorno (Pr), dove si sono verificate infiltrazioni dei torrenti Lorno e Parma; alle 8 in Prefettura a Reggio Emilia, provincia dove la tracimazione del fiume Enza ha richiesto l’evacuazione di circa mille persone a Lentigione, frazione di Brescello.In entrambe le riunioni, il presidente Bonaccini parteciperà insieme all’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo e al direttore dell’Agenzia regionale di protezione civile, Maurizio Mainetti. Alle 14, poi, è fissata la seduta della Giunta regionale all’ex Campo di Fossoli, vicino a Carpi (Mo), nella quale verranno decisi i primi stanziamenti necessari. «Danni ingenti alle strutture e alle linee che potranno essere quantificati solo al termine dell'emergenza che è ancora in atto». Così la Immergas, che nel 2018 contava di raggiungere un record nella produzione di caldaie, che ha 600 dipendenti nel principale sito produttivo di Lentigione fermato dall'esondazione del torrente Enza già costata mille evacuati. «La situazione indubbiamente è molto preoccupante», conferma il presidente di Immergas, Alfredo Amadei, anche se «non registriamo nessun danno alle persone»Ieri l’assessore Gazzolo è stata a Brescello per verificare l’evolversi della situazione dopo che in precedenza aveva tenuto una prima riunione operativa con i vertici del sistema di protezione civile dell’Emilia-Romagna nel centro unificato provinciale (Cup) di Marzaglia (Mo), per fare il punto sulle condizioni del territorio.Nel reggiano le operazioni di evacuazione e soccorso hanno interessato i residenti di Lentigione. Al lavoro gli elicotteri di Vigili del fuoco e 118 regionale, oltre ai mezzi anfibi e ai gommoni.Evacuata in via precauzionale anche la frazione Santa Croce di Boretto. Allestiti 4 centri di prima accoglienza per gli sfollati nei comuni vicini di Novellara, Castelnovo Sotto e Poviglio.Chiuse le scuole a Boretto e Brescello.“Siamo in presenza di piene dalla portata storica, mai registrate in passato, per quanto riguarda il Secchia nel modenese, l’Enza, il Parma e il Lorno nel parmense - spiega Paola Gazzolo-. L’intero sistema di protezione civile è mobilitato, l’Agenzia regionale, i corpi dello Stato con le Prefetture, i Comuni, i volontari e siamo in contatto costante col Dipartimento nazionale. Stiamo presidiando il territorio e nelle prossime ore saremo in grado di avere numeri esatti su quanto successo e sui danni a cittadini, imprese e patrimonio pubblico”.Situazione pesante anche in montagna, dove diverse frane hanno provocato la chiusura al transito di due strade provinciali: la Sp 91 è interrotta in località Vaglie, i cui abitanti per gli spostamenti da e per Ligonchio devono utilizzare la strada comunale per Cinquecerri e la Sp 18, mentre sulla Sp 15 sono ben tre i movimenti franosi.Quello più problematico è in località Miscoso di Ramiseto, con la frazione isolata negli spostamenti verso valle, oossibili solo risalendo verso il passo del Lagastrello, utilizzando la viabilità del Parmense e quindi la Sp 103 in direzione Ramiseto.