MODENA - LA CONDANNA AL COMMERCIANTE CHE SPARO' AL BANDITO
Pubblicato il 23 dic, 2017
Al centro delle cronache giudiziarie italiane vi è la legittima difesa. In questo contesto si inserisce la sentenza di condanna a 3 anni e 1 mese (la richiesta del Pm era di 4 anni e 8 mesi) per Giuliano Barbieri, giudicato colpevole in primo grado di tentato omicidio per aver sparato nel 2009 a un bandito che di notte gli stava svaligiando il negozio. .Enrico Aimi, uno dei due difensori di Barbieri assieme a Silvia Ciancia, all’indomani della sentenza preannuncia che la lotta legale non è terminata: «Siamo sempre stati fermamente convinti della innocenza di Giuliano Barbieri - spiega Aimi - soprattutto alla luce della documentazione emersa durante le indagini ed in particolare per ciò che è risultato dall’istruttoria dibattimentale. C’è davvero tanta attesa per il deposito delle motivazioni (tra novanta giorni, ndr). In ogni caso ripercorreremo tutta la vicenda fin dall’inizio alla luce anche dei possibili dubbi che possono aver incontrato i giudici di primo grado: proprio per fare piena chiarezza sulla vicenda». In particolare sulla dinamica di quegli istanti: il bandito costituiva un pericolo per Barbieri, come sostiene la difesa, o no, come sentenziato dai giudici. «I fatti fondamentali che riguardano questa vicenda si sono verificati in poche frazioni di secondo ed è in quegli attimi che intendiamo agire ulteriormente per dimostrare l’innocenza di Barbieri».Aimi, dunque, conferma che ci sarà ricorso in appello, mentre al momento pare improbabile che si arrivi ad una causa civile. Anche perché Nenad Ljumovic, il bandito ferito, è irreperibile, come il suo avvocato ha confermato nel giorno della sentenza