MODENA - COLPO AL MEDIAWORLD, FORSE UN BASISTA

Quattro borsoni,con almeno 60mila euro in alta tecnologia griffata esclusivamente Apple. Sarebbe questo, sebbene sia ancora una cifra provvisoria, l’ammontare del bottino frutto del colpo al Mediaworld. I ladri o i ricettatori comunque non avranno vita facile: tutte le apparecchiature rubate hanno il loro sistema di difesa interno, ovvero degli appositi codici (codice Imei) che identificano lo smartphone , il tablet o il pc.Ora gran lavoro  per gli investigatori della squadra mobile della questura modenese che stanno attendendo da Mediaworld la lista con tutti i codici identificativi delle apparecchiature rubate da inserire nei loro data base della merce rubata. Non solo: oltre a dare la caccia alla banda dei quattro, autrice materiale del colpo grosso, gli uomini della Mobile stanno cercando di stanare un basista. Quel qualcuno cioè ben infornato che può aver aiutato i banditi ad andare a segno, fornendo loro utili dettagli e soffiate fondamentali. Perché probabilmente almeno una di queste informazioni può essere rivelata fondamentale, visti i tempi ristretti in cui la banda doveva a agire una volta all'interno del Grandemilia.Gli investigatori hanno trovato, per terra, fuori dai perni di ancoraggio due grossi lucchetti che avrebbero dovuto ancorare la serranda al pavimento. Non erano stati né tagliati né forzati.  La serranda dunque non era chiusa? I ladri hanno potuto dunque solo sollevarla? Erano già a conoscenza di questa situazione o è tutto avvenuto in modo casuale? È questo il punto fondamentale su cui stanno lavorando gli investigatori della Mobile; queste circostanza avvalorano l’ipotesi della presenza di un palo, di un basista che ora è da stanare.. La polizia sta vagliando telecamere e filmati nella speranza di trovare fotogrammi che abbiano immortalato il mezzo dei banditi sia prima che dopo il colpo e anche la banda con qualcuno senza ancora il cappuccio calato in testa.

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